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PARI OPPORTUNITÀ

Legge regionale sulla doppia preferenza di genere: "Adesso non dobbiamo abbassare la guardia"

“Nel caos che in questo momento sta vivendo la nostra regione, si può dire, senza ombra di dubbio, che con l’approvazione della legge elettorale sulla parità di genere si è fatto un piccolo passo avanti nella lotta alle diseguaglianze, un passo che innanzitutto è culturale. E il nostro pensiero non può non rivolgersi verso il discorso di Kamala Harris e allo sforzo incompiuto di Jole Santelli. Pensiamo a queste due donne, lontane anni luce, che oggi però possono essere in egual modo soddisfatte”. 

Questo il commento alla norma varata ieri dal Consiglio regionale che è stato espresso da Caterina Vaiti, Nausica Sbarra e Anna Comi, coordinatrici regionali delle Pari opportunità per Cgil, Cisl e Uil.

“Pensiamo - scrivono - a tutte le donne calabresi che, dopo infinita attesa, vedono germogliare il frutto di tante battaglie. Il consiglio regionale, arrivato al giorno del congedo, dopo aver sprecato decine di  occasioni anche  nella precedente legislatura, ha saputo (o dovuto), oggi, plaudire alla decisione unanime, anche se non senza qualche distinguo di natura politica. Pensiamo come avrebbe detto Kamala Harris: “a intere generazioni di donne che hanno battuto la strada per questo preciso momento. Penso alle donne che hanno combattuto e sacrificato così tanto per l’uguaglianza, la libertà e la giustizia per tutti”.

Per Vaiti, Sbarra e Comi: “Con l’approvazione di questa legge il Consiglio regionale sana un vulnus inaccettabile. Riceve, nella sua pienezza, le richieste che unitariamente avevamo fatto già in tempi non sospetti, quando ancora quello della doppia preferenza di genere nella legge elettorale non era diventato un caso attenzionato dai media, quando nel 2014 abbiamo portato le nostre richieste all’attenzione della Commissione affari generali e riforme del Consiglio regionale". 

“Il voto unanime della massima assise politica regionale - si legge ancora nella nota - questa è una considerazione innegabile, è anche il frutto delle nostre azioni di lotta come quella, solo per ricordarne una, inscenata più di dodici mesi addietro sotto le pesanti vetrate di Palazzo Campanella. Questa legge colma, anche se non completamente, un vuoto normativo, politico e sociale. Ma il rischio di trovarsi di fronte ad un’assemblea tutta al maschile è sempre dietro l’angolo. Il nuovo meccanismo elettorale deve essere perfezionato inserendo una norma che garantisca il giusto peso in lista delle quote rosa”. 

L’approvazione della norma, però, non abbassa il livello di guardia delle rappresentanti sindacali. “L’esperienza elettorale ci ricorda che la doppia preferenza di genere non sempre conduce ad un equilibrio fra gli eletti. Nella maggior parte dei casi il voto dato alla donna non fa altro che portare ulteriori preferenze all’uomo. In virtù di questo i partiti politici e chi li governa dovranno prestare la massima attenzione nel non trasformare una norma democratica in un ostacolo formale alla parità di genere. Le donne, coloro che sceglieranno di impegnarsi in politica, che decideranno di servire i cittadini calabresi, che vorranno rendere comuni i propri progetti di cambiamento, non dovranno essere considerate solo un obbligo normativo. Non dovranno essere utilizzate solamente come portatrici di voti o riempitivi di liste”.

“E’ chiaro - concludono - che il nostro compito non è finito. Da oggi vigileremo sulla corretta applicazione di questa norma, per non consentire più le distrazioni che si sono registrate in questi ultimi anni, per dare modo alla Calabria di compiere effettivamente quel cambio di passo tanto atteso ed enormemente importante”.