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Per far ripartire il Paese è necessario rimettere in moto il Mezzogiorno. Santo Biondo: "Servono nuove infrastrutture"

"Per far ripartire il Mezzogiorno – ha detto il segretario generale della Uil Calabria - è necessario affrontare e risolvere la problematica delle infrastrutture. E' necessario migliorare le condizioni di accesso al Sud, in particolare della Calabria. Solo l'apertura verso il mondo riuscirà a rimettere in moto la macchina dello sviluppo economico, sociale e culturale di questo territorio. Nel sottosviluppo a pagare sono soprattutto le fasce più deboli della popolazione: giovani, pensionati e disoccupati".

All’iniziativa sul tema: “Mezzogiorno. Infrastrutture, lavoro, legalità. Uniti per un nuovo modello di sviluppo”, ha preso parte il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. "La svolta tanto attesa e sbandierata – ha detto Baebagallo - ancora non si vede. L'Italia non sta migliorando, gli ultimi dati statistici ci dicono che non c'è una ripresa della produzione e del nostro potenziale economico. A noi interessa coniugare il lavoro, la sicurezza e l'ambiente. Il vero fallimento delle politiche del Governo sono i giovani. Chi ci governa vuole evidenziare un'inversione di tendenza, ma sfornato solo aumenti percentuali che somigliano a prefissi telefonici. I nostri giovani stanno andando via. Stanno unificando il Paese, perché i giovani emigrano in cerca di lavoro ed i vecchi scappano verso altri Paesi dove è possibile godersi la pensione mentre Boeri lo va cercando".

Sul Sud, invece, Carmelo Barbagallo si è espresso in questi termini: "Davanti al buco nero del Mezzogiorno mi interessa che la classe politica sia in grado di spendere correttamente i fondi messi a disposizione dall'Unione europea. Se gli amministratori locali non sono in grado di farlo credo che sia necessario che qualcun altro lo faccia. In Portogallo, purtroppo, ci sono opere realizzate con i finanziamenti europei sulle quali è stata affissa una targhetta che recita: costruita con i fondi restituiti dall'Italia".

Carmelo Barbagallo, infine, ha mandato un messaggio chiaro a Confindustria che, in queste ore, saluta l’insediamento del nuovo presidente Vincenzo Boccia. “Cgil, Cisl, Uil sono stati gli unici a predisporre una proposta unitaria sul nuovo modello di relazioni industriali e sul nuovo sistema contrattuale. Ci auguriamo che la Confindustria si renda conto che il Paese deve riprendere la strada dello sviluppo: i loro colleghi tedeschi dell'industria metalmeccanica hanno firmato accordi per incrementi salariali del 4,8%. È questa la strada da seguire. Se i lavoratori non recuperano il potere d’acquisto, se non si adeguano le pensioni, se non si offrono occasioni di lavoro ai giovani, questo Paese la riprese la vedrà solo col binocolo”.