Solo nella provincia di Reggio Calabria e in quella di Vibo Valentia il dato segnala una controtendenza rispetto a quello regionale e nazionale, con un azzeramento delle ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga. E’ Crotone, invece, con il suo più 225,5%, (risultato della differenza fra i dati di luglio 2016 e agosto 2016), a far registrare un picco nelle richieste e nelle concessioni di questi ammortizzatori sociali.
"L’analisi approfondita di questi dati - prosegue Santo Biondo - evidenzia che gli strumenti messi in atto dal Governo Renzi e dalla giunta regionale sono inefficaci. In particolare, emerge con chiarezza il fatto che il Consiglio dei ministri non può non considerare la Calabria per quello che è: un’area di crisi e, pertanto, non può esimersi dall’applicare a questa regione degli strumenti di tutela dell’economia e dell’occupazione in deroga rispetto a quelli ordinari prospettati nelle recenti riforme. La strada per risalire la china è ancora lunga. Il sistema produttivo calabrese, malgrado il suo limite dimensionale, prova a non morire ma si dimena con grande sofferenza. Per sostenere i suoi sforzi, però, non trova un interlocutore interessato e preparato".
"La sofferenza del sistema produttivo calabrese - continua - dimostra che le politiche messe in atto dalla Regione per il sostegno alle imprese, soprattutto attraverso lo sfruttamento delle risorse comunitarie, poco stanno dando al rilancio dell’economia regionale. I dati sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali, fra le altre cose, mette in risalto la stasi produttiva della Calabria e l’assenza drammatica di quelle politiche attive per il lavoro che potrebbero cambiare le sorti dei lavoratori di questa regione sempre più isolata e distante dal resto della penisola".
"Il dato che toglie lo zero dalla casella della cassa in deroga, invece, è il sintomo - conclude Biondo - di una parziale attenzione al mondo di coloro che sono stati messi ai margini del sistema produttivo calabrese. E’ questo, infine, il frutto di un semplice e dovuto sblocco nell’attività istruttoria delle richieste aziendali di cassa integrazione in deroga da parte degli uffici regionali competenti".