Tutte queste carenze, poi, vengono amplificate in un territorio regionale come quello della Calabria, piegato dal peso di ritardi accumulatisi negli anni, dall’assenza endemica di politiche infrastrutturali e sociali, e da gestioni, a dir poco discutibili se non illegittime, della cosa pubblica.
Sono queste le ragioni di merito alla base della decisione dello sciopero generale proclamato, a livello nazionale, dalla Uil e dalla Cgil per il prossimo 12 dicembre. Mobilitazione che la Uil calabrese condivide totalmente e per la cui riuscita assicura il massimo impegno e la massima partecipazione delle strutture ai fini del coinvolgimento di tutti i lavoratori.
Siamo, dunque, in presenza di uno sciopero generale già proclamato concordemente da Uil e Cgil. Anche per questo motivo, la Uil calabrese considera inaccettabile la proclamazione di uno sciopero preventivo e inspiegabile di una sola categoria della Cgil e della sua Confederazione, in vista della visita del Premier a un importante e strategico stabilimento del nostro territorio.
La Uil ritiene il confronto sul merito l’essenza dell’azione sindacale. Ecco perché se Renzi dimostra attenzione al mondo del lavoro visitando una fabbrica e parlando con i lavoratori, noi siamo in prima linea ad accoglierlo.
Peraltro, sarebbe davvero singolare se si decidesse di accompagnare ogni appuntamento del genere con uno sciopero: saremmo costretti a rincorrere Renzi per il Paese, la nostra credibilità ne verrebbe intaccata e l’utilità per i lavoratori sarebbe assolutamente nulla.
La Uil Calabria, dunque, coerentemente con la propria linea di condotta tutta centrata sul merito, dice “no” alla sterile protesta del 28 novembre e “sì” allo sciopero del 12 dicembre.
Il Segr.Generale UIL Calabria
Santo Biondo