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Sciopero Generale 12.12.2014

Il governo continua a ribadire la storielle che a rallentare il paese è l’art. 18 e la rigidità del mercato del lavoro ma- ha ribadito Biondo- il vero ostacolo  allo sviluppo del Paese , e in ciò manca il coraggio del governo e della politica in generale, è che in una parte importante  del paese come il Mezzogiorno parlare di job-act e di politiche del lavoro appare riduttivo se non si inizia prima a parlare di politiche  infrastrutturali  e di coesione territoriale con investimenti pubblici in infrastrutture,banda larga e trasporti efficienti.

“Bisogna ricordare al governo – ha puntualizzato il segretario UIL  Calabria – che l’Italia è l’unico Paese che ha tagliato il suo Sud dagli investimenti sull’alta velocità, mentre la Spagna con i fondi europei ha realizzato l’intera rete partendo proprio dal suo Sud più disagiato.

Lo snodo dello sviluppo del Paese – ha proseguito Biondo- è affrontare con il piglio deciso il problema del mezzogiorno, piglio che non vediamo in questo governo”.

Biondo ha citato alcuni esempi concreti:” ventidue miliardi sulla programmazione 2014-2020 sottratti al Mezzogiorno; quanto al decreto sblocca Italia su 4,5 miliardi di investimenti sulla rete ferroviaria nazionale, solo 60 milioni di euro sono destinati al Sud, ed infine con la legge di stabilità si sottraggono 3,5 miliardi alle aree sottoutilizzate , per destinarle alla decontribuzione della componente lavoro dell’IRAP, per incentivare un contratto a tutele crescenti che di crescente ha solo il potere contrattuale del datore di lavoro sul lavoratore.

Sulla Calabria - è il giudizio del sindacato-  si sta consumando la più grande contraddizione del governo Renzi , perché ciò che dice di voler fare per la Calabria, fino ad oggi non ha trovato riscontro nei fatti concreti, ad iniziare da una cabina di regia alla quale non crede più neanche il governo, e per finire nella mancanza di scelta sul porto di Gioia Tauro”:
Anche sul più grande porto del Sud il segretario della UIL  Biondo ha citato alcuni esempi concreti: “ Zes, gateway ferroviario, alta velocità, piastra del freddo, sviluppo dell’area retro portuale di Gioia Tauro, tutti argomenti ormai conosciuti.

Vogliamo dare una mano al governo , al quale diciamo ,insieme alla Regione , di scegliere loro una domanda a piacere , come si fa con gli alunni svogliati ed impreparati a scuola ,  con la quale dare un segnale di attenzione verso il porto di Gioia Tauro,  perchè  la Calabria,  se ancora non lo hanno capito a Roma , ha bisogno di investimenti pubblici ad iniziare dalle aziende a partecipazione pubblica per attirare investimenti   privati e creare così occupazione; perché la lotta alla ‘ndrangheta si fa con la repressione , ma anche e soprattutto creando lavoro per rendere i cittadini liberi di fare le proprie scelte.

“Su questi aspetti – ha ricordato Biondo- investimenti pubblici per la Calabria e stabilizzazione dei lavoratori precari , LSU-LPU calabresi, rispetto ai quali la regione deve incalzare il governo perché si metta la “ parola fine” ad un precariato istituzionalizzato e diffuso, che negli anni ha fatto solo la fortuna di un certo modo di fare politica e ha reso, nello stesso tempo, più fragili e ricattabili questi lavoratori   “.

L’agenda del sindacato non è finita:” affrontare subito – ha continuato Biondo – la questione povertà in questa regione , partendo dai 27.000 lavoratori un mobilità in deroga; la chiamino come vogliono ma in attesa che si crei lavoro con gli investimenti non è possibile negare a queste famiglie il diritto alla sopravvivenza”:
Dalle piazze calabresi – ha detto il sindacalista- la UIL Calabria ribadisce questo al governo regionale e nazionale, rispetto a questi temi, lavoro ed investimenti e gestione della macchina regionale , saremo leali nel confronto , ma intransigenti e duri, perché la Calabria non ha un’altra chance, e dunque prima di tutto viene la Calabria e i calabresi.”

Un ultimo intervento sulla partecipazione dell’imprenditore De Masi alla manifestazione sindacale .

De Masi -  ha spiegato Biondo- è un’ azienda che ha il valore non solo simbolico per il significato di resistenza a forme di oppressione e criminalità diffusa , ma la battaglia De Masi ha anche importanza sotto l’aspetto occupazionale   in una  Calabria che ha bisogno sempre più di lavoro e di esempi positivi;

e per questo al presidente della Regione Calabria Oliverio diciamo che la campagna elettorale è finita ma i problemi rimangono; vada a visitare lo stabilimento dell’azienda De masi per fare capire a tutti, senza se e senza ma, da che parte vuole stare  la nuova giunta regionale calabrese.”