Cerca nel sito

NEWS

Comunicato Stampa del 26/03/2015

 

La Uil calabrese è convinta che questa sia l’occasione giusta. E’ sicura di questo perché conosce il reale valore e la professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento, che sono stati, in questi anni, capaci di misurarsi con le sfide imposte dal mercato e di chiudere e consegnare importanti commesse come  Expo 2015, metro Roma linea C, prima metropolitana pesante al modo, senza pilota.

Non deve prevalere la paura nel momento in cui c’è un cambiamento radicale sotto il profilo culturale che chiude una stagione fatta di partecipazioni pubbliche, spesso infruttuose per il concreto rilancio del settore ferroviario, e ne apre una nuova fatta di capitali privati. Un cambio di marcia necessario per il rilancio di una produzione che rischiava la dismissione per esaurimento.

La Uil Calabrese, ritiene che sia maturo il tempo di proiettarsi coraggiosamente in questa avventura, per giocare un ruolo importante nella competizione globale del comparto ferroviario. Saremmo incoerenti, in questo momento storico segnato da una crisi economica sempre più marcata, a respingere questo investimento e non sfruttarne, invece, a pieno le sue potenzialità, con incomprensibili e pelose dichiarazioni, che non avanzano alcuna proposta  di merito, ma alimentano l’immagine di un popolo e un territorio rassegnato e piagnone. Questa cultura nuova che ha scelto di aprirsi alla Calabria non capirebbe il nostro pessimismo o i bizantinismi della classe dirigente.

La politica farebbe un grande errore nel chiudersi a riccio o nell’avviare una battaglia di retroguardia sul futuro delle Omeca e della Calabria. Quanto sta accadendo a Torre Lupo non deve essere trasformato nell’argomento contingente della perenne contesa politica. Chi ci guarda, chi ha scelto di investire a Reggio Calabria non capirebbe.

E’ questo, invece, il momento di mettere da parte le contrapposizioni. E’ la prima vera occasione per rimettere in moto il nostro territorio. Istituzioni e politica devono ritrovare la serenità nell’analisi di merito, archiviare la litigiosità, e aprirsi a questa nuova opportunità. Saperla cogliere e sfruttare, innestarla nel contesto di una nuova e fruttuosa progettualità comunitaria, per rimettere in moto la macchina produttiva calabrese, ammodernare e rilanciare le sue infrastrutture, mettendole a sistema per dare corso ad una nuova stagione di sviluppo industriale.

In questo quadro, poi, il gruppo dirigente regionale e quello che sta guidando Palazzo San Giorgio devono ritrovare il protagonismo che gli compete. Non devono voltare le spalle a questa occasione, sarebbe un errore grossolano, sarebbe un colpo mortale per il futuro dello stabilimento e, un’opportunità, che una nuova e rinnovata classe dirigente cittadina, rischierebbe di perdere, in un momento difficile per la città e la  Calabria.

Il governatore Mario Oliverio, infine, deve chiedere all’amministratore delegato di Hitachi di venire in Calabria, per toccare con mano le potenzialità, di un territorio, che accanto alle tante criticità, esprime anche grandi risorse, se valorizzate e messe a sistema, con interesse generale vero. Questo dovrebbe essere il verso, che deve assumere in Calabria, la discussione pubblica sull’arrivo di Hitachi, in modo da provare anche, la reale volontà del Governo, a sostenere, con atti concreti lo sviluppo della nostra regione.

                                                                                                                                            

                                                                                                                              Il Segretario Generale

                                                                                                                            Santo Biondo