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Nota del 13/04/2015

I risultati del voto per il rinnovo delle Rsu nella pubblica amministrazione, che hanno visto la Uil Calabrese centrare il risultato atteso di una forte crescita di consenso e di rappresentanza, dal settore della sanità, scuola, università, enti del parastatali, hanno dimostrato che la strategia della nostra Organizzazione Sindacale sul piano nazionale e locale è quella giusta.

Lo avevamo detto nel presentare il grande evento che ha visto riuniti a Lamezia Terme i nostri quadri sindacali e i nostri rappresentanti aziendali alla presenza del nostro Segretario Generale Carmelo Barbagallo, per l’occasione insieme ai Segretari Generali di Categoria e Antonio Foccillo Segretario Confederale Nazionale, che più di tutti, segue da vicino i travagli di una riforma della pubblica amministrazione, che questo governo considera una discussione tra pochi eletti. La nostra scelta di ripartire dal basso, dai nostri delegati e delegate, da coloro, che vivono direttamente la quotidianità, dei luoghi di lavoro, e che operano per migliorare il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici calabresi, ha contributo a caricare la competizione elettorale, di maggiore fiducia ed entusiasmo. Si è sentita la presenza di una grande squadra, che è la UIL.

L’alta partecipazione al voto, registrata in Calabria e nel resto del Paese, certifica la fiducia che i lavoratori e le lavoratrici del settore pubblico, hanno nei confronti del Sindacato, il forte sentimento che li lega alla nostra Organizzazione. In questo delicato passaggio della storia nazionale, infatti, solo il Sindacato può contribuire a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori del settore pubblico e privato.

In una fase in cui il premier Matteo Renzi prova a limitare dentro uno steccato insopportabile la nostra azione e autonomia, con l’intento malcelato di cancellare le prerogative del Sindacato, per ridurre il costo del lavoro, a danno dei lavoratori, non potevamo mollare la presa e così è stato. La partecipazione massiccia al voto, la crescita della Uil, sul piano nazionale e calabrese, nella pubblica amministrazione, danno il senso di quello che stiamo dicendo. Oggi più che mai, infatti, la nostra battaglia di un Sindacato di proposta, ma di resistenza ad un liberismo frenato,deve concentrarsi sulla difesa del salario e su quella riforma della pubblica amministrazione che  essere indirizzata soprattutto, alla luce anche dei fatti giudiziari di questi mesi, verso un puntale snellimento della macchina e alla sua non più rinviabile sburocratizzazione. L’azione pseudo riformatrice di questo governo, tutta protesa a punire i lavoratori e le lavoratrici del settore pubblico, negando a loro i rinnovi contrattuali, deve essere affrontata a muso duro, coinvolgendo gli italiani, rispolverando il concetto di amministrazione statale, bene comune da difendere. La presentazione del Def, non prefigura scenari positivi per i lavoratori del settore pubblico.

Non possiamo più derogare ad un’azione immediata di recupero del potere contrattuale che nella Pubblica amministrazione pare come smarrito. Tutto è congelato al 2009. Sei anni sono passati. E’ un tempo troppo lungo, è giunta l’ora di rinegoziare le condizioni di lavoro.

Una seria politica di tagli, capaci di abbattere gli sprechi e azzerare le inefficienze, non è più rinviabile. Su questo siamo tutti d’accordo. Così come condividiamo la necessità che gli interventi siano mirati e intelligenti, per evitare che la mannaia dei tagli si abbatta solo sui dipendenti, sui servizi offerti e sui cittadini che a quei dipendenti si rivolgono e quei servizi richiedono.

La Pubblica amministrazione deve essere efficiente ma non deve essere destrutturata. Il cambio di passo è ineluttabile ma non deve essere compiuto a qualsiasi costo. In questo percorso saremo chiamati a fare la nostra  parte.

Il rinnovo dei contratti deve essere il nostro primo obiettivo. Sino ad oggi, infatti, nonostante un sensibile aumento delle retribuzioni per i lavoratori del settore privato, grazie ai rinnovi contrattuali, il blocco del confronto nel settore pubblico, ha colpito il potere di acquisto dei tre milioni di dipendenti pubblici, sottraendo dalle tasche di questi lavoratori oltre 11 miliardi di euro. In questo contesto, quindi, siamo convinti che la contrattazione collettiva sia l’unico strumento efficace per la tutela degli interessi di tutti i lavoratori.

La Uil Calabria poi, ha un altro obiettivo: costruire il futuro della Calabria su solide basi. In Calabria, per affrontare le numerose emergenze che stanno schiacciando il futuro delle giovani generazioni, serve la massima coesione Sindacale  ma è di fondamentale importanza che l’organizzazione sappia costruire attorno a se la massima credibilità e sia in grado di comunicarla efficacemente all’esterno.

Il Sindacato, però, è convinto che questa battaglia non la si può vincere da soli e per questo, da tempo, si batte per risvegliare le coscienze dei calabresi. In questa regione è sempre più necessario, anzi è vitale, che i cittadini partecipino alla vita politica e sociale, mettendo in rete le proprie esperienze e le proprie idee per cambiare il volto della nostra terra.

La riscossa di questa regione può e deve ripartire dai luoghi di lavoro. Il lavoratore deve prendere coscienza di essere cittadino, cittadino attivo, di una regione bella ma difficile, una regione che deve essere messa in grado di ripartire per cambiare il suo destino.

                                                                                             Il Segretario Generale

                                                                                                  Santo Biondo