Cerca nel sito

NEWS

Comunicato Stampa del 26.06.2015


La Calabria ha fame di mobilità. Sente il bisogno urgente di accorciare le distanze con il resto del Paese e rompere l’isolamento nel quale l’hanno condannata politiche infrastrutturali dissennate e cantieri “senza mai fine”.

Per questo la Uil Calabrese è convinta che bisogna bruciare i tempi della riapertura al traffico del viadotto “Italia” sulla Salerno-Reggio Calabria. In questo senso accogliamo con entusiasmo la notizia di queste ultime ore della decisione assunta dalla Procura di Castrovillari che ha scelto di aprire ai primi interventi dell’Anas sull’infrastruttura. Sarebbe un grave colpo per l’economia regionale se la stagione estiva passasse senza che questo problema venisse affrontato e risolto anche in maniera parziale.

Siamo  altresì convinti che sia necessario far lavorare gli uffici giudiziari nella massima serenità, per consentire loro di perseguire l’esigenza di un accertamento approfondito ed esauriente di quanto successo su quel tratto della Salerno-Reggio Calabria. Si dica ai calabresi cosa è successo in modo chiaro. Questa organizzazione sindacale, infatti, ritiene che non sia scartabile a priori l’ipotesi che il cedimento della struttura possa essere stato determinato dalla sua vetustà e dal volume di carico che, negli ultimi decenni, ha dovuto sopportare.

La Uil Calabria , per l’ennesima volta, richiama all’attenzione il Governo nazionale  sui problemi del territorio : una regione che già sconta un pesante isolamento strutturale sia  nel trasporto aereo che in quello su rotaia. Un gap atavico frutto di politiche sbagliate e del disinteresse della grande industria per i problemi di gran parte del Mezzogiorno d’Italia. La Calabria non può diventare importante solo quando c’è da mungere il consenso elettorale o quando si decide di trasformarla in una discarica per rifiuti tossici e pericolosi.

In questa regione ci sono esperienze produttive importanti anche lungo il tracciato della Salerno-Reggio Calabria. E’ il caso, ad esempio, del cantiere Anas operativo fra Laino Borgo e Laino Castello, in cui operano mille dipendenti in gran parte calabresi e ad alta specializzazione. Un cantiere all’avanguardia, per tecnologie e mezzi, che si pone in  contraddizione con l’idea errata, che spesse volte in questi anni, si è generata nel  l’opinione pubblica che attribuisce la  lentezza dei lavori all’inefficienza dei cantieri . Qui, e l’abbiamo verificato direttamente, si sta lavorando celermente, a ritmi serrati, per completare l’appalto nei tempi stabiliti.

Con la stessa rapidità la Regione Calabria dovrebbe varare un piano per le Grandi opere che sia in grado di far ripartire l’economia regionale, di rimettere in moto il settore edile, che sia capace di mettere in rete le esperienze professionali maturate nei cantieri produttivi per trasformarle in know how attrattivo per le grandi imprese che vogliono tornare ad investire in Calabria.

Questo piano, poi, deve trovare il supporto del Governo nazionale sul quale la deputazione parlamentare calabrese deve esercitare la massima pressione politica affinché,immettendo una forte dose di liquidità, in Calabria si possa finalmente aprire una stagione per la costruzione delle grandi opere. Soprattutto, diventa determinante in questa stagione recuperare i ritardi accumulati nella realizzazione della nuova Statale 106 e nella sua messa in sicurezza. E’ questa strada, infatti, l’alternativa mancata in una regione che può contare solo sulla Salerno-Reggio Calabria come corridoio di collegamento con il resto della nazione.

La notizia che il Cipe ha avviato l’analisi del terzo megalotto è un’altra buona notizia, ma non può bastare. Il Governo Renzi, insieme alla Regione Calabria, deve impegnarsi ad attivare questo piano straordinario utilizzando i fondi nazionali, quelli del Programma operativo regionale, quelli del Pac per rilanciare le grandi opere infrastrutturali.

 

Il Segr. Generale Uil Calabria      Il Segr. Generale Uil Cosenza         Il Segr. Generale Feneal Calabria

      Santo Biondo                                     Roberto Castagna                                 Bruno Marte