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Comunicato Stampa del 07.07.2015

 

La condizione di particolare disagio di questo territorio richiede una governance che sia in grado di immedesimarsi nelle difficoltà dei calabresi e, quindi, ogni euro speso va speso con equilibrio e badando prima di tutto alle necessità dei cittadini di questa regione.

 

La Calabria, da troppo tempo non governata, ha bisogno di ripartire dai calabresi che non capiscono i bizantinismi della classe politica che sembrano ostacolare la nascita del governo regionale e, allo stesso tempo, si attende risposte concrete su problemi atavici quali sono quelli dell’infrastrutturazione territoriale, della forestazione, della sanità, della mancata presentazione di un moderno piano del lavoro. Ha bisogno di una giunta di alto profilo che sia in grado di trovare le soluzioni giuste a queste problematiche.

 

La Calabria adesso non può più fare a meno di un interlocutore credibile. Le aspettative, quindi, si fanno sempre più alte e i problemi sempre più difficili da risolvere.

 

La Uil Calabria, in questo quadro non edificante per la classe dirigente di questa regione, non può che auspicare un cambiamento di passo radicale. Quella attesa da questo sindacato è una rivoluzione politica ed amministrativa senza precedenti per una terra martoriata e troppo spesso dimenticata dalla classe dirigente nazionale.

 

La Calabria e i calabresi hanno la necessità di ritrovare credibilità attraverso la giusta azione politica e istituzionale dei propri amministratori che siano personalità capaci e autorevoli in grado di dare corso ad un progetto credibile e moderno per il rilancio dell’economia calabrese. Per tale motivo, la Uil Calabria auspica da parte di tutti un sussulto di responsabilità che la fase regionale richiede, piuttosto che sterili egoismi da parte di coloro che, in questi mesi, non sono neanche stati in grado di dimostrare con i fatti di essere all’altezza del ruolo affidato, ma che oggi, però, vogliono solo rimanere attaccati alla loro poltrona.

 

Per la Uil calabrese, il nuovo governo regionale dovrà essere in grado di snellire la macchina burocratica della Regione Calabria; ridurre gli sprechi mettendo mano ad un’attenta ricognizione delle società partecipate e delle fondazioni regionali, perché quanto denunciato da Oliverio sono fatti non meno gravi rispetto a quanto emerso dalle inchieste giudiziarie delle ultime settimane; procedere ad una razionalizzazione legislativa del finanziamento ai gruppi politici presenti a Palazzo Campanella e, perché no, dare corso ad un taglio netto delle indennità percepite dai consiglieri regionali.

 

Adesso, più che mai, è di fondamentale importanza dare corso ad una nuova stagione delle riforme, che la Uil Calabria ha auspicato sin dall’insediamento del presidente Mario Oliverio,  al fine di liberare risorse utili ad avviare un serio piano di rilancio dell’economia regionale, che sia in grado di intercettare proficuamente le fonti di finanziamento comunitario e nazionale e di disegnare un orizzonte prospero per la Calabria. Altrimenti il tanto decantato cambiamento non è altro che il ben noto detto di “gattopardiana” memoria: cambia tutto per non cambiare nulla.

 

                                                                                                                                             Il Segretario Generale

 

                                                                                                                                                     Santo Biondo