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Biondo: "Calabria fanalino di coda. La Regione riprenda il confronto con i sindacati"

 

E’ necessario riattivare il tavolo di confronto fra le parti sociali e l’amministrazione regionale che, lo scorso anno, era stato avviato per affrontare e tentare di dare una soluzione alle problematiche che penalizzano lo sviluppo economico e sociale della Calabria.

 

Questa terra, stordita da una crisi senza fine, soffocata da una criminalità organizzata senza scrupoli e sempre più potente, subisce anche l’onta dei colpi inesorabili sferrati da una serie infinita di statistiche che la piazzano agli ultimi posti delle classifiche comparate con le altre regioni italiane. Occupazione, qualità della vita, risposta sanitaria ed ora anche mala burocrazia. La Calabria è sempre più fanalino di coda. La svolta tanto attesa, purtroppo, tarda ad arrivare e questa regione non riesce a cambiare verso.

 

Davanti ai ripetuti segnali di allarme lanciati dallo Svimez non è più possibile restare fermi, non è più assecondabile l’idea di un confronto sterile e fine a se stesso. Ora è di fondamentale importanza portare a frutto le idee che, in questi mesi, sono state avanzate dal sindacato.

 

E’ necessario focalizzarsi sulle priorità. Partendo dal lavoro e dal contrasto alla povertà, un campo in cui c’è bisogno di una inversione di rotta concreta e non di un libro dei sogni irrealizzabili. Senza trascurare la riorganizzazione della macchina amministrativa locale, trovando una soluzione condivisa alle ricadute delle modifiche costituzionali e affrontando con decisa convinzione il nodo della società partecipate, strumento ultradecennale di drenaggio di fondi pubblici, sulle quali la Regione è chiamata ad un’operazione di verità.

 

Altra partita decisiva per il futuro della Calabria è quella dei fondi comunitari sui quali vorremmo che si riaprisse il confronto con il partenariato, perché siamo convinti che la vittoria della sfida non sia costruire un programma alla moda ma riuscire a rendere produttivi i fondi messi a disposizione dall’Europa. Determinante, poi, sarà anche la risoluzione del nodo trasporti pubblici in Calabria, un settore in fase di cambiamento per il quale ancora oggi il confronto con il sindacato non è stato attivato.

 

Di fondamentale importanza, infine, sarà la risoluzione della partita su Gioia Tauro. Anche in questo caso è necessario un confronto aperto fra l’amministrazione regionale e i sindacati. Ad un anno di distanza dalla presentazione del progetto, che voleva fare di questa area industriale la nuova frontiera dell’automobilismo, tutto è fermo, non ci sono idee chiare, la Calabria annaspa mentre la Puglia viaggia a velocità sostenuta. Riapriamo il confronto, sforziamoci di trovare le soluzioni giuste e dare loro concretezza, è in gioco il futuro di questa terra.

 

                                                                                                               Il Segretario Generale Uil Calabria

 

                                                                                                                                Santo Biondo