13/11/2014
Si è tenuto questa mattina a Palazzo Chigi un incontro tra il Governo, i Prefetti e le rappresentanze sindacali della Calabria sul tema degli ammortizzatori sociali.All’incontro, convocato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, hanno partecipato il Ministro per gli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, Luigi Caso, Capo Gabinetto del Ministero del Lavoro e Ugo Menziani, Direttore Generale del Mercato del Lavoro presso il Ministero del Lavoro. Dalla riunione sono scaturite le seguenti decisioni.In primo luogo, con la collaborazione dei Prefetti, verranno concluse nei tempi previsti le procedure per la stabilizzazione a tempo determinato e indeterminato di lavoratori Lsu e Lpu in base al provvedimento pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale e che riguarda circa cinquemila lavoratori.
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13/11/2014
Si è tenuto questa mattina a Palazzo Chigi l'atteso tavolo con le OO.SS. convocato dal Governo in seguito alle grandi mobilitazioni succedutesi nelle scorse settimane, organizzate da Uil e Cisl, a cui hanno partecipato migliaia di lavoratori precari e percettori di ammortizzatori sociali in deroga della Calabria. Tali manifestazioni hanno prodotto un preciso impegno, espresso dai rappresentanti del Governo presenti all'incontro, nel voler finalmente sanare le spettanze non ancora corrisposte per l'intero 2013, da attuarsi con l'aumento, fino a 40 milioni, delle risorse già promesse, e da sommare ad altre che la regione Calabria si impegnerà a stanziare a saldo degli importi complessivi dovuti. È inoltre ripartito l’iter burocratico amministrativo per la contrattualizzazione dei lavoratori Lsu e Lpu dopo mesi di stallo, sulla base del provvedimento pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale e che riguarderà circa cinquemila lavoratori.
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07/11/2014
La situazione calabrese è sull’orlo del collasso! Gli indici della disoccupazione, della inoccupazione e de precariato hanno raggiunto livelli inaccettabili.In Calabria manca un minimo di programmazione, ai diversi livelli e nei diversi settori.Scarsa è la capacità della classe dirigente regionale che, in tutti questi anni, ha saputo collezionare solo sprechi, provocando enormi danni sul versante economico e sociale.Completamente assente la politica dei Governi nazionali che si sono succeduti e poco incisiva l’azione prodotta dall’attuale Governo. La Calabria ha bisogno di fatti! Non bastano le visite e gli annunci, né servono le reazioni demagogiche ed incontrollate. Alla Uil calabrese interessano i contenuti, non le questioni politiche e tanto meno i contrasti all’interno del PD. Gli unici interessi sono quelli che riguardano le condizioni dei precari, dei disoccupati e degli inoccupati.
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05/11/2014
Nuova manifestazione con blocco all’uscita dell’A3 SA-RC - Imbarcaderi irraggiungibili. Traffico diretto in Sicilia dirottato su Reggio Calabria
Nuova giornata di mobilitazione in riva allo stretto ieri per lo sciopero dei lavoratori precari e dei percettori di mobilità in deroga che hanno bloccato dalle ore 10 alle ore 14 l’uscita dell’autostrada su viale Italia, provocando rallentamenti nell’attraversamento.Lavoratori si sono ritrovati nella centralissima piazza Valsesia e poi, scortati dagli agenti della Polizia in tenuta antisommossa, hanno raggiunto lo svincolo dell’A3 impedendo che i mezzi leggeri e pesanti potessero arrivare agli imbarcaderi delle società di navigazione .
Di fatto , però il blocco non ha provocato disagi particolari perché il traffico diretto in Sicilia, è stato dirottato su Reggio Calabria, dove le bidirezionali erano pronte ad effettuare delle corse aggiuntive.
Alle ore 14 poi, alla notizia dell’apertura del tavolo romano, e del prossimo incontro con il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, i precari hanno smobilitato, tirando un sospiro di sollievo, assicurando comunque che “la mobilitazione è rientrata, ma per i lavoratori precari prosegue lo stato di agitazione”.
La notizia è stata data dal segretario del PD regionale Magorno, che ha concordato in un colloquio, l’incontro (richiesto a Delrio dai parlamentari Calabresi) : “mercoledì 12 Novembre alle ore 12 –si legge- il sottosegretario Delrio incontrerà i a Roma i rappresentanti calabresi delle principali sigle sindacali. E’ un passaggio e un segnale di disponibilità importante da parte del Governo per affrontare con urgenza e attraverso il confronto, le stringenti problematiche occupazionali della nostra regione che necessitano, come più volte evidenziato, di un impegno risolutivo e sollecito anche per i drammatici risvolti sociali che comportano.
Allo svincolo comunque fino alle ore 17 sia gli agenti di Polizia , sia il personale del corpo di polizia locale ,
sono stati impegnati nel dirigere il traffico , tornato alla normalità su viale Italia.
“La Mobilitazione dei lavoratori precari e dei percettori di mobilità in deroga, ha sortito i primi effetti sperati. Il governo Renzi – così santo Biondo Segretario Generale della UIL Calabria – è stato costretto a volgere lo sguardo verso la Calabria e le sue sacche di disperazione , e a convocare per il 12 Novembre , un tavolo istituzionale per trovare una soluzione definitiva a tanti problemi occupazionali che stanno mettendo a serio rischio il futuro della regione.”
Sulla riunione convocata a Palazzo Chigi , evidenziando il lavoro di mediazione svolto dalla prefettura di Catanzaro , Biondo si dice “ convinto che possa rappresentare una vera opportunità per tutti gli attori di questa vicenda.
E’ il momento di gettare la maschera . Spetta la Governo adesso dare contenuti alle sue promesse, portare alla nostra attenzione le soluzioni più opportune e non trasformare questo tavolo in un incontro di natura elettorale.
La UIL calabrese è pronta a fare la sua parte in maniera costruttiva , ma senza fare sconti a nessuno. L’ultimo messaggio che vorrei inviare a termine di questa giornata di lotta è rivolto ai candidati governatori della Calabria: a loro dico di mettere da parte i vecchi giochi della politica , e di sviluppare i propri programmi rispetto alle reali esigenze di questa terra”.
Fonte : Gazzetta del Sud 05/11/2014
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05/11/2014
«La mobilitazione dei lavoratori precari e dei percettori di mobilità in deroga ha sortito i primi effetti sperati. Il Governo Renzi è stato costretto a volgere lo sguardo verso la Calabria e le sue sacche di disperazione ed a convocare a Roma, nella giornata del 12 novembre, un tavolo istituzionale per incontrare le organizzazioni sindacali e trovare una soluzione definitiva a tanti problemi occupazionali che stanno mettendo a serio rischio il futuro della regione».
Lo ha detto Santo Biondo, segretario regionale della Uil Calabria, al termine della mobilitazione che ha fatto registrare a Villa San Giovanni, fra le altre cose, il blocco dell’attraversamento dello Stretto di Messina. La mobilitazione è rientrata, ma per i lavoratori precari prosegue lo stato di agitazione.
«Sono convinto che la riunione di giorno 12 novembre – dichiara Biondo – per la quale dobbiamo evidenziare il lavoro di mediazione svolto dalla Prefettura di Catanzaro, possa rappresentare una vera opportunità per tutti gli attori di questa vicenda. E’ il momento di gettare la maschera. Spetta al Governo adesso dare contenuti alle sue promesse, portare alla nostra attenzione le soluzioni più opportune e non trasformare questo tavolo in un incontro di natura elettorale».
«La Uil calabrese – dice ancora il segretario regionale del sindacato – è pronta a fare la sua parte in maniera costruttiva, ma senza fare sconti a nessuno. Il Premier Renzi ed il suo Governo, oggi più che mai, hanno il dovere di affrontare i problemi della Calabria e ribaltare l’immagine negativa che è venuta fuori dalle analisi dello Svimez. Questa terra non deve essere lasciata morire per colpa dell’ignavia del ceto politico locale e dell’impalpabiltà della deputazione parlamentare. In questa fase di transizione, con i partiti impegnati nella caccia alla poltrona di Palazzo Campanella, il rischio di allargare la forchetta con il resto del Paese è sempre più tangibile e il Governo di Matteo Renzi rischia di scoprire, proprio in Calabria, il suo vero Tallone d’Achille per i ritardi con i quali affronta le sofferenze del territorio».
«Il Presidente del Consiglio – dice ancora Santo Biondo – ha il dovere di affrontare la vertenza aperta dei lavoratori precari e dei percettori di mobilità in deroga dando concretezza alle promesse fatte, trasformando in soldoni i decreti che ancora languono nei palazzi romani. Roma deve dare una risposta immediata, attraverso la Cabina di regia e con la rimodulazione dei Pac, al fine di trovare le risorse necessarie a coprire le spettanze pregresse e dare un futuro stabile a questi lavoratori».
«L’ultimo messaggio che vorrei inviare al termine di questa giornata di lotta – conclude il segretario regionale della Uil – è rivolto ai candidati governatori della Calabria. Senza retorica a loro dico di mettere da parte i vecchi giochi della politica, di sviluppare i propri programmi rispetto alla reali esigenze di questa terra, di parlare delle cose concrete che interessano la Calabria e questo sindacato».
Catanzaro, 04.11.2014
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05/11/2014
Il CE-PA Calabria è fortemente preoccupato per il taglio strutturale al Fondo dei Patronati previsto dalla legge di stabilità che mina seriamente l’uguaglianza di accesso ai diritti sancita dalla nostra Costituzione e non costituisce un risparmio per le casse dello Stato come si vuole far credere. In questi decenni il Sistema Patronato ha tutelato, assistendo gratuitamente , tutti i cittadini, Lavoratori dipendenti ed autonomi,pensionati, immigrati ed emigrati, nel far valere i propri diritti previdenziali, socio-assistenziali e quelli legati alla tutela della salute, mettendo a loro disposizione la professionalità dei propri operatori, dei medici e dei legali convenzionati.
Il CE-PA Calabria rappresenta oltre 120 uffici legalmente riconosciuti, nei quali operano più di 170 dipendenti qualificati e specializzati , che solo nel 2013 hanno attivato oltre 500 mila interventi nei confronti di INPS, EX INPDAP, INAIL e Ministero degli Interni.Si precisa che le sedi INPS in Calabria sono 20 e quelle INAIL 10, come risulta dai loro siti web istituzionali.La copertura delle attività, svolta gratuitamente dai Patronati, non può essere affidata a privati o richiesta a pagamento, come precisato dalla sentenza della Corte Costituzionale 42/2000 .La messa in discussione del ruolo e delle funzioni del Patronato, attraverso la riduzione delle risorse,costituisce “IL CUORE” di tale sentenza in cui la Corte ha già stabilito che un simile intervento viola l’art. 38 della Costituzione .Il taglio previsto di 150 milioni di euro, 35% dell’attuale Fondo Patronati,comporterebbe in Calabria,una consistente riduzione del personale con la conseguente riduzione di accesso ai diritti da parte dei cittadini che non potranno più usufruire della capillare diffusione dei nostri sportelli presenti su tutto il territorio regionale.CENTO ANNI DI IMPEGNO SOLIDALE ,IN ITALIA E ALL’ESTERO, RISCHIANO DI ESSERE AZZERATI IN UN ATTIMO
Pertanto nella riunione del 04/11/2014 il CE-PA Calabria ha individuato le seguenti azioni da intraprendere, da subito e fino alla data del 21 Novembre p.v., data ultima che dovrebbe portare alla chiusura di tutti gli uffici dell’intero territorio regionale.Continuare l’opera di sensibilizzazione dei nostri assistiti ,attraverso l’informazione data ai cittadini sulla conseguenza del taglio al “Fondo Patronati”.Proseguire la raccolta delle firme.Predisporre una conferenza stampa attraverso i media : TV locali, Giornali cartacei ed on-line.Predisporre un comunicato stampa ,per rendere visibili le manifestazioni in piazza previste per il 15/11/2014 (Catanzaro,Lamezia Terme,Reggio Calabria,Locri,Gioia Tauro,Cosenza , Rende, Castrovillari, Rossano,Paola,Vibo Valentia, Crotone,Ciro’ Marina, Petilia Policastro), da inviare a TV locali,giornali cartacei e on-line ed Istituzioni locali.Operare ,se si renderà necessario, la chiusura delle nostre sedi, per uno e più giorni, come indicato dal CE-PA Nazionale.Coinvolgere , in tutte le manifestazioni previste, di tutti gli operatori di Patronato e dei Collaboratori volontari.Sensibilizzare tutti i livelli delle rispettive organizzazioni al fine di prendere parte attiva alle varie fasi della mobilitazione prevista assicurando una fattiva collaborazione.
Patronato ACLI Calabria Patronato INAS Calabria Patronato INCA Calabria Patronato ITAL Calabria Direttore Regionale Coordinatore Regionale Coordinatore Regionale Coordinatore Regionale Pasquale De Dilectis Gennaro Madera Giovanni Aristippo Franco Amelio
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29/10/2014
Il rapporto 2014 conferma la crisi senza precedenti in cui è caduto il Mezzogiorno.Stravolgimento demografico, povertà, disoccupazione e redditi crollati nel settimo anno consecutivo di recessione.Un Mezzogiorno a rischio desertificazione umana ed industriale , dove si continua ad emigrare (116 mila abitanti nel solo 2013), non fare figli, (anche nel 2013 ci sono stati più morti che nati), impoverirsi ( le famiglie povere sono aumentate del 40% nell’ultimo anno) perché manca il lavoro (perso l’80% dei posti di lavori nazionali tra il primo trimestre del 2013 e del 2014).
E’ la drammatica fotografia che emerge dal rapporto SVIMEZ 2014 sull’economia del Mezzogiorno Secondo il rapporto , l’industria continua a soffrire di più (-53% di investimenti in cinque anni di crisi, - 20% gli addetti ); i consumi delle famiglie crollano di quasi il 13% in cinque anni;gli occupati arrivano a 5,8 milioni, il valore più basso dal 1977 e la disoccupazione corretta sarebbe del 31,5% invece che il 19,7%.Cosa fare? Fiscalità di compensazione , rilancio degli investimenti, una politica industriale nazionale specifica per il Sud.Sono queste alcune delle proposte di politici che la SVIMEZ avanza di fronte all’emergenza sociale e a quella produttiva. Serve – afferma la SVIMEZ – una strategia di sviluppo nazionale centrata sul Mezzogiorno con una “ logica di sistema” e un’azione strutturale di medio-lungo periodo fondata su quattro direttive di sviluppo tra loro strettamente connesse in un piano di “primo intervento” : rigenerazione urbana; rilancio delle aree interne; creazione di una rete logistica in un’ottica mediterranea ; valorizzazione del patrimonio culturale .IL LAVORO Tra il 2008 e il 2013 delle 985.000 persone che in Italia hanno perso il posto di lavoro ben 583.000 sono residenti nel Mezzogiorno.Nel Sud, pure essendo presente appena il 26% degli occupati italiani , si concentra il 60% delle perdite determinate dalla crisi.Nel solo 2013, sono andati persi 478.000 posti di lavoro in Italia, di cui 282.000 al Sud. La nuova flessione riporta il numero degli occupati del Sud, per la prima volta nella storia a 5,8 milioni, sotto la soglia psicologica dei 6 milioni ; il livello più basso almeno dal 1977, anno da cui sono disponibili le serie storiche basi di dati .Il mercato del lavoro italiano continua comunque a deteriorarsi: ancora nel primo trimestre 2014 il Sud ha perso 170.000 posti di lavoro rispetto all’anno precedente, contro i 41.000 nel Centro-Nord.A fronte di una quota di occupati pari a circa un quarto dell’occupazione complessiva, tra il primo trimestre 2013 e il primo trimestre 2014 , l’80% delle perdite dei posti di lavoro in Italia si è concentrato al Sud.EMIGRAZIONEDei 132.000 abitanti che nel 2012 si sono trasferiti dal Mezzogiorno al Centro-Nord, 43.000 sono campani, 27.500 sono siciliani, 23.000 pugliesi, e 17.000 calabresi. In senso opposto, dal Centro-Nord al Mezzogiorno, nel 2012 si sono registrati quasi 61.000 trasferimenti concentrati quasi esclusivamente in Campania ( 19.000), Sicilia ( 17.000) e Puglia (12.000).CONSUMI ED INVESTIMENTI Per il 2014 i consumi si prevedono ancora negativi al Sud (-0,6%) ed in debole ripresa al Centro-Nord (+0,1%). Continuano a flettere gli investimenti, sempre molto di più al Sud che al Centro-Nord , ( rispettivamente -4,2% a fronte di – 1,5%).In risalita nel 2015 i consumi al Centro-Nord , mentre flettono ancora al Sud.PIL PRO CAPITE E REGIONILa Calabria si conferma la regione più povera d’Italia con un Pil pro capite che nel 2013 si è fermato a 15.989 euro, meno della metà delle regioni più benestanti come Valle d’Aosta , Trentino Alto Adige e Lombardia. Nel Mezzogiorno la regione con il Pil pro capite più elevato è stata l’ Abruzzo (21.845 euro), seguono il Molise ( 16.291 euro ); la Sicilia (16.152 euro).In generale in termini di Pil pro capite , il Mezzogiorno è sceso al 56,6% del valore del Centro-Nord, tornando ai livelli del 2003, con un Pil pro capite pari a 16.888 euro.In valori assoluti , a livello nazionale , il Pil è stato di 25.457 euro , risultante dalla media tra i 29.837 del Centro-Nord e i 16.888 euro del Mezzogiorno.TURISMO Il rapporto della SVIMEZ illustra una situazione sempre più drammatica e di degrado economico e sociale. Nei primi otto mesi dell’anno le imprese sparite nel commercio , hanno determinato un saldo negativo di 7.827 e nel turismo di 2417. Fonte : Il Quotidiano della Calabria del 29/10/2014
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22/10/2014
19/10/2014. “Vedremo se la norma verrà confermata nell’esame parlamentare della legge. Di sicuro, se davvero i 30 patronati oggi esistenti dovranno chiudere i battenti, problemi ce ne saranno, eccome. Come detto, i patronati svolgono (gratuitamente per i cittadini, tutta l’attività è remunerata dal Fondo) molte prestazioni di “front office” che gli uffici Inps ormai forniscono quasi soltanto per via telematica. Attualmente, chi deve presentare una domanda di pensione o semplicemente vuole chiedere un chiarimento o un informazione –ma vuole parlare con un essere umano in carne ed ossa, e non con un computer o un call center – va in un patronato. Stesso discorso per le pratiche infortunistiche Inail. E anche i permessi di soggiorno per migranti li gestiscono i patronati: “prima” davanti agli uffici erano normali i bivacchi notturni e le risse”.
La Stampa - Roberto Giovannini – 19 ottobre 2014
17/10/2014. “Scatterà poi dal 2015 la riduzione di 150 milioni dei fondi destinati ai patronati, strutture che prestano assistenza ai pensionati nei loro rapporti con l’istituto previdenziale. A regime, la quota del gettito dei contributi previdenziali che va a finanziare le attività dei patronati verrà ridotta del 35 per cento”.
Il Messaggero – Luca Cifoni – venerdì 17 ottobre 2014
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21/10/2014
"EMERGENZA LAVORO IN CALABRIA"
La Calabria vuole lavoro, non assistenza: questo è il messaggio forte, univoco, quasi banale che viene fuori dai lavori del Consiglio Generale Regionale della UIL Calabria, tenutosi oggi a Crotone nei locali delle Officine Graziani, azienda che, nonostante la grave crisi economica, resiste tra mille difficoltà e, seppur debilitata, continua a rappresentare un esempio di sana e coraggiosa impenditoria calabrese.
L'immagine di un paese chiuso nel suo egoismo, di un governo che pensa soprattutto a riforme che mirano al mantenimento di posizioni di potere e privilegi e che continua a porre la questione lavoro agli ultimi posti della propria agenda politica, il diffondersi di una tensione sociale che, se sottovalutata, può sfociare in situazioni di estrema drammaticità, l'abbattimento del costo del lavoro e la riduzione della pressione fiscale individuate come unica via per creare sviluppo, rappresentano il filo conduttore che ha caratterizzato gli interventi dei numerosi presenti accorsi da tutta la regione, a partire dalla relazione del Segretario Regionale Santo Biondo, il quale, nel rimarcare l'incapacità, dimostrata dalla politica regionale, di sfruttare gran parte delle risorse derivanti dai fondi strutturali europei, e che non offre alcun tipo di programmazione trasparente, credibile e futuribile, manda un messaggio al Presidente del Consiglio riguardo la cabina di regia, che deve senza indugio diventare operativa e di cui va chiarito chi sono gli interlocutori e quali sono le priorità da affrontare, rassicurando sul fatto che la UIL sarà pronta ad elaborare e presentare proposte concrete per la crescita e lo sviluppo di un territorio, quello calabrese, in modo che gli ammortizzatori sociali, di cui oggi usufruiscono migliaia di famiglie, tornino ad essere uno strumento per sostenere l'attività imprenditoriale nei momenti di crisi e non un mero sostentamento al reddito di natura assistenziale.
E proprio della funzione transitoria degli ammortizzatori, che dovrebbero costituire un ponte verso le ricerca del lavoro vero, che garantisca continuità di reddito e consenta di costruire un modello pensionistico decoroso, parla il Segretario Nazionale della UIL Guglielmo Loy nelle sue conclusioni dove, evidenziando dati secondo cui dal 2008 ad oggi il numero di coloro che cercano lavoro è raddoppiato, e nella sola Calabria sono triplicate le ore di cassa integrazione, chiaro sintomo del disagio vissuto dai lavoratori, individua il tema vero del dibattito politico nell'elaborare un processo che miri a realizzare le condizioni per creare un sistema produttivo che favorisca la nascita di imprese nei settori agroalimentare, turistico, ed altri ambiti mirati al fine di ottimizzare, finalmente, le risorse comunitarie, non senza porre l'attenzione sulla assoluta necessità di rivalutare il sistema della contrattazione quale indispensabile strumento partecipativo per conseguire obiettivi realmente innovativi.
Il Segretario Generale
Biondo Santo
Catanzaro,31/07/2014
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21/10/2014
Ciò che ci muove nella nostra azione sindacale non è la vis polemica, ma l'intenzione di portare all'attenzione dell'opinione pubblica il dramma sociale dei lavoratori precari calabresi e, soprattutto, stimolare la rappresentanza politica a trovare soluzioni concrete per fare uscire dalla crisi atavica in cui si dibatte questo settore. Oggi più che mai non avvertiamo la necessità di polemizzare con i rappresentanti della deputazione parlamentare calabrese del Pd. A loro diciamo, semplicemente, che siamo da sempre disponibili al confronto costruttivo e fattivo sulle problematiche che, ormai da troppi anni, assillano la nostra regione. Allo stesso tempo siamo chiamati a rispondere loro e attraverso loro al Governo nazionale che, ad oggi, le soluzioni proposte non hanno risolto il problema e non hanno aperto la strada alla stabilizzazione dei precari.
Chiediamo, quindi, alla deputazione calabrese di affiancarci in questa lotta per dare a questi lavoratori un futuro meno precario, in quanto fin quando non si creeranno le condizioni per sviluppare l’occupazione, non è possibile lasciare migliaia di famiglie calabresi senza uno strumento di sostentamento necessario a traghettare la nostra regione verso un futuro migliore attraverso un impegno concreto da parte di tutti.
Pertanto, vi invitiamo ad essere presenti alla manifestazione del 16 ottobre a Villa San Giovanni (RC).
Il Segretario Generale
Santo Biondo Catanzaro,13.10.2014
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