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Comunicato stampa del 20 ottobre 2014, manifestazione a Villa S. Giovanni

All’insegna della partecipazione civile e soprattutto del sacrificio dei lavoratori precari e percettori di ammortizzatori sociali in deroga, la manifestazione regionale organizzata dalla Uil e dalla Cisl Calabria ha senza dubbio centrato un primo obiettivo, quasi insperato: riportare sulla Calabria le attenzioni del Governo per individuare le soluzioni ai problemi del lavoro calabrese. Il blocco agli imbarcaderi di Villa S. Giovanni dovuto all’esasperazione dei lavoratori interessati, seguito con estrema sensibilità dalle autorità preposte che hanno dato corso ad un intervento di mediazione risolutiva, ha lanciato per l’ennesima volta un messaggio preciso nei confronti dei rappresentanti istituzionali : il lavoro in Calabria è il primo obiettivo da perseguire per portare questo territorio fuori dal caos in cui si trova, dovuto in gran parte, dall’incapacità del Governo Regionale, che in questi anni, non ha saputo né indicare ai calabresi la strada dello sviluppo economico e produttivo, né tantomeno porre rimedio allo stato d’emergenza lasciato alla gestione delle sole Organizzazioni Sindacali. Il segnale ottenuto dalla riunione della Cabina di Regia, non ci deve comunque indurre ad abbassare la guardia, e pertanto la nostra attenzione sulla vertenza rimarrà costantemente alta, per evitare di ritrovarci, a breve, al punto di partenza e riprecipitare nel limbo dell’incertezza. I lavoratori precari e percettori di ammortizzatori sociali in deroga calabresi, troppo spesso, sono stati disillusi dalle promesse della politica, promesse che non si sono mai tramutate in atti concreti. La Cabina di Regia ha dato i primi segni di vita. E’ questo quello che chiedevamo dal primo giorno del suo insediamento. Ora si deve cambiare passo. Il Governo Nazionale, in questa fase di vacatio istituzionale in Calabria, che non sarà breve, deve assumere lo stato di emergenza regionale, rientrando questo, anche nei doveri sussidiarietà dello Stato, previsti dalla Costituzione, intervenendo, in attesa di un nuovo Governo Regionale, concretamente lì dove la Regione Calabria ha mancato. Ciò vale la salvaguardia del futuro degli oltre 30.000 calabresi, siano essi percettori di ammortizzatori sociali in deroga, ai quali va garantito il diritto della sopravvivenza in attesa che riparta il lavoro attraverso programmi seri di politiche attive e industriali regionali, siano essi i precari calabresi che da molti anni, pur svolgendo attività vitali per i servizi alla comunità calabrese, vivono una condizione di invivibilità generale, i quali non possono attendere altro tempo per la loro stabilizzazione e in riferimento a ciò anche i ritardi accumulati, dovuti alla lentezza della burocrazia italiana, non sono una giustificazione per nessuno, soprattutto per coloro i quali ricoprono ruoli di responsabilità politica e istituzionale. Oggi più che mai chi ha il potere di intervenire deve farlo, prendendo atto della delicatezza della situazione calabrese. Chi ha responsabilità di governo non deve avere la paura di assumerle. Noi da parte nostra saremo pronti a dare il nostro contributo evitando il più possibile che i lavoratori cadano nel ricatto di interessi di parte: per il momento lo stato di agitazione continua.   Il Segretario Generale Uil Calabria                    Il Segretario Generale UilTemp Calabria               Santo Biondo                                         Gianvincenzo Benito Petrassi

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Comunicato redazione (cabina di regia) del 9 ottobre 2014

“Reagiremo con fermezza alle disattenzioni del Governo Renzi". All'indomani del mancato confronto con la Presidenza del Consiglio dei ministri in sede di Cabina di regia, i sindacati regionali sono pronti ad alzare il livello dello scontro con la politica nazionale, rea di essere disattenta ai numerosi focolai di crisi presenti in Calabria, colpevole di non avere studiato una politica strutturale per il rilancio economico ed occupazionale del territorio ma di inseguire rimedi emergenziali e di attivarsi solo davanti a ricadute di ordine pubblico. La Uil e UilTemp Calabria sono pronti a dare corso a nuove manifestazioni di protesta per richiamare sulla Calabria, una terra dimenticata dalle istituzioni e dalla politica, l'attenzione di Matteo Renzi e della sua squadra di governo. Non lo faremo per puro spirito movimentarista, non ne abbiamo bisogno noi come sindacati e non è utile per la realizzazione delle aspettative di migliaia di cittadini calabresi che soffrono per arrivare a fine mese. Ma non possiamo restare fermi davanti all'immobilismo di un Governo che fa finta di niente davanti alle difficoltà dei lavoratori precari, alla sofferenza di coloro che sono precettori di ammortizzatori in deroga. Non possiamo più fare finta di niente davanti ad un Presidente del consiglio che non fa quello che dice, che non vuole risolvere concretamente i problemi dei lavoratori calabresi, che sta accentuando il gap strutturale dell'estremo lembo della Penisola". "Vogliamo farci ascoltare, siamo pronti al confronto. Vogliamo sederci allo stesso tavolo per mettere nero su bianco le nostre proposte per risollevare le sorti di questa regione umiliata, abbandonata dalla politica, lasciata nel limbo da un Governo centrale che, al netto delle visite in Prefettura, ancora oggi non ha portato al primo posto della propria agenda la Calabria ed i suoi atavici ritardi e non ha messo a segno un punto vincente contro la crisi e la disoccupazione".     Il Segretario Generale Uil Calabria              Il Segretario Regionale UilTemp Calabria            Santo Biondo                                    Gianvincenzo Benito Petrassi    Catanzaro, 09.10.2014

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UIL, Santo Biondo nuovo segretario

Dopo 14 anni alla guida della UIL Calabria, Roberto Castagna ha fatto un passo indietro in nome del rinnovamento. Non manifestando la propria disponibilità a ricandidarsi ha dato il via libera ad un ricambio generazionale al vertice del sindacato che si è concretizzato nell’elezione di Santo Biondo la cui designazione è stata votata all’unanimità e confermata da un lungo applauso. “Questa è la risposta di UIL Calabria a Renzi – ha commentato a conclusione dei lavori congressuali Castagna- e un segnale di coerenza da parte del nostro sindacato che guarda ai giovani in termini concreti assegnando loro compiti di responsabilità.” Coordinatore regionale della UILM fino a ieri, Santo Biondo, reggino, 38 anni , laureato in giurisprudenza-non appena nominato ha designato i componenti della segreteria regionale ( Pasquale Barbalaco, Roberto Castagna, Alfonso Cirasa , Angela Condemi, Raffaele Gentile Antonio Merlino, Fabio Tomaino), dando effettivamente avvio al nuovo corso della UIL Calabria.Un inizio di stagione che però non vuole trarre linfa dalla sola riduzione della soglia anagrafica del suo segretario ma che riparte dai luoghi simboli del lavoro.Un’officina ferroviaria, che effettua manutenzione in uso ad Rfi, ha fatto da sfondo alla celebrazione del X congresso regionale per ribadire l’importanza del lavoro non come “sistema di sopravvivenza” ma come “ forma di emancipazione”.Ed è un piano regionale del lavoro che è stato chiesto con urgenza ed a gran voce sia dal segretario uscente Castagna sia da segretario generale Cisl Paolo Tramonti che ,insieme al componente della segreteria regionale Cgil Raffaele Mammoliti, ha partecipato ai lavori congressuali.“La Calabria ha molte potenzialità sulle quali intervenire-ha esordito nella sua relazione introduttiva Castagna- ma poche sono quelle che finora è stata in grado di utilizzare.Si potrebbe puntare aad esempio su un piano di interventi per portare alla luce l’interessante patrimonio archeologico e rafforzare al contempo l’attenzione alla conservazione e valorizzazione dei siti esistenti.Abbiamo inoltre un assetto idrogeologico che impegnerebbero professionalità per qualche migliaio di giovani.Ma per fare ciò c’è bisogno di un preciso piano di sviluppo e il governo regionale non ha brillato in questo senso.Ha fallito il governo reggino, il catanzarese di Abramo e quello cosentino di Occhiuto, perché sono modelli che privilegiano il localismo e che puntano a dividere”.A benedire il nuovo corso della segreteria regionale era presente il segretario generale aggiunto UIL Carmelo Barbagallo, in predicato di prendere il posto di Luigi Angeletti.GAZZETTA DEL SUD 24/06/2014

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Precari, 1 ottobre mobilitazione in Calabria

"Per i lavoratori precari calabresi bisogna fare di più. E’ necessario uscire da una logica emergenziale e programmare il loro futuro su basi solide". Santo Biondo, segretario generale della Uil calabrese, manda un messaggio chiaro alla giunta regionale in vista della mobilitazione del primo ottobre. I punti focali della giornata di protesta, che vedrà i lavoratori del bacino del precariato calabrese, (che superano di molto le ventimila unità), impegnati in tre distinti presidi, uno a Cosenza, uno a Catanzaro e un altro a Reggio Calabria, sono stati fissati da tempo. Per la Uil calabrese, così come per i vertici della Cgil e della Cisl, saranno quattro: nuova occupazione; lotta al precariato; lotta al lavoro nero e sommerso; ammortizzatori sociali. "Per i lavoratori precari calabresi bisogna fare di più. E’ necessario uscire da una logica emergenziale e programmare il loro futuro su basi solide". Santo Biondo, segretario generale della Uil calabrese, manda un messaggio chiaro alla giunta regionale in vista della mobilitazione del primo ottobre.  "L’amministrazione regionale – dice ancora Santo Biondo – deve avere la forza di imporsi davanti al Governo nazionale. Il ceto politico calabrese, anche quello ormai proiettato alla prossima campagna elettorale, deve recuperare credibilità e agire con convinzione per risolvere i troppi problemi ancora aperti sul territorio. La protesta in Calabria – prosegue il segretario regionale della Uil, rispondendo alle parole dell’assessore Nazzareno Salerno – non è fine a se stessa. Non dimentichiamo, infatti, che tutto passa da Roma, ma siamo convinti che le istituzioni locali non possano voltarsi dall’altra parte e scaricarsi delle responsabilità nei confronti di questi lavoratori troppo spesso considerati di seconda classe. Al bando i tecnicismi politici – continua Santo Biondo – i precari calabresi chiedono la loro stabilizzazione. E la manifestazione del primo ottobre sarà il momento, il primo, per mettere un tratto di evidenziatore sulle richieste che arrivano da questo comparto per troppo tempo trascurato e soffocato da chi ha gestito la cosa pubblica in Calabria. Lo ripeto da tempo, l’ho detto anche davanti alla platea nazionale del congresso della Uil che si è tenuto a Santa Trada – prosegue il segretario regionale della Uil - ormai è chiaro per tutti che il Paese riparte se riparte il Mezzogiorno. La buona riuscita di questa operazione molto dipende dalla classe dirigente meridionale, ma non costruiamo alibi per nessuno, tanto deve fare il Governo. Adesso è il momento di passare ai fatti. Il Governo deve mettere al primo posto il lavoro, gli investimenti pubblici e la lotta alla criminalità organizzata slegata dalla straordinarietà degli eventi. In quest’ottica, la prima operazione che può fare il Presidente del consiglio dei ministri è quella di mantenere la coerenza fra ciò che dice e ciò che fa. Il Governo Renzi – conclude Santo Biondo – deve farci capire come intende muoversi per garantire il futuro dei lavoratori precari calabresi. Come pensa di dare loro una speranza alla luce dei cambiamenti che il Jobs act si appresta ad apportare nella gestione degli ammortizzatori sociali in deroga. Una rivoluzione che, a conti fatti, stravolgerebbe l’impianto normativo preesistente e rischierebbe di amplificare le difficoltà di un comparto ormai allo stremo". (Fonte archivio CatanzaroInforma.it)

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